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CORVINO DICE BASTA: "sono stanco del partito dei disfattisti. Da oggi parlo solo con i tifosi veri"

Lungo sfogo del DS del Lecce, Responsabile dell'Area Mercato, durante la presentazione di Di Francesco

LECCE - L'argomento “caldo” che fa partire la scintilla che degenera in un incendio è la risoluzione del contratto con Calabresi, lasciato andare a zero al Pisa.

Pantaleo Corvino si sfoga, lo fa durante la conferenza stampa di presentazione di Federico Di Francesco. Ecco le parole del Responsabile dell'Area Mercato giallorossa in Sala Stampa al “Via del Mare” oggi, qui in questa ampia sintesi dei concetti espressi da Corvino, sotto nella versione video integrale.

Adesso basta, parlo io - “Tutto ci possono rimproverare, tranne la coerenza. Le idee sono chiare, abbiamo specificato sin dal primo momento ai ragazzi con chi andavamo avanti e con chi no. Queste scelte sono legate a condizioni tattiche, condizioni di categoria, condizioni fisiche o personali. Noi andiamo avanti con determinate condizioni, se ci sono, le esterniamo, se non ci sono ‘arrivederci’. Al termine del campionato abbiamo fatto delle analisi con il tecnico e abbiamo comunicato ai ragazzi chi sarebbe rimasto e chi doveva cercarsi mercato. Calabresi e tutti coloro che sono arrivati con me, presi da me, sono stati criticati sempre, dai soliti disfattisti che gli davano del calciatore finito e più volte rotto. Disfattisti, che nella vita di professione fanno quelli che dicono ‘no’ a tutto, quelli che non gliene va bene una, quelli che rosicano. Da oggi parlerò solo ai veri tifosi, non a queste persone, parlerò a chi in Curva Nord e negli altri settori ci sostiene sempre e comunque oltre il risultato, a chi vuole il bene della squadra. Sono tornato a Lecce in uno stadio senza rumore con il Pordenone a inizio di un campionato, dopo due anni c'è stato rumore, eccome, con 30mila persone ironia della sorte ancora con il Pordenone, ma a fine stagione. In due anni abbiamo fatto rumore, ci siamo riusciti noi, non altri. Quando sono arrivato mi hanno criticato per aver dato via Petriccione, perché arrivavano gli sconosciuti, poi siamo andati avanti quando sono andati via Vigorito, Meccariello per lasciare il posto ai ‘raccomandati’ Gabriel, Lucioni e Coda, tre che in giro venivano definiti così, ‘raccomandati’. Invece siamo andati in A con loro e con Gallo e Gendrey, con gli sconosciuti. Non devo cercare favori sui social, non ho il partito dei social, come non l'ho avuto né cercato a Firenze, dove in due anni ho fatto 59 e 58 punti. A Firenze avevo Muriel, Chiesa e Vlahovic e tutti parlavano del perché tenevamo in rosa ancora Thereau…, ma io ho una coerenza mia, era una scelta. Qui non possiamo permetterci scelte diverse, è facile prendere i nomi, ma è facile prenderli alla ‘Play Station’, non qui, qui dobbiamo illuderci e rischiare con alcune idee, investire su ragazzi di talento. Diamo fiducia a giovani come Helgason, Hjulmand, Gonzalez, vedrete! Non siamo stati questi giorni sotto agli ombrelloni, la questione dei difensori è complicata, volevamo prenderli da tempo ma non ci sono state mai le condizioni. Indebitando la mia società ne avrei presi tre, quattro o cinque di difensori centrali. La nostra punta è già scarsa per tutti, per tutto l'ambiente, forse è scarso come Lucarelli, che mangiava i pasticciotti per il tifoso medio che rideva di lui e non serviva a niente, o forse è scarso come Chevanton, per cui sono fuggito al mare a San Paolo del Brasile per non sentire le critiche su questo nanetto sconosciuto ‘pescato’ in una squadretta uruguaiana. Per non parlare di quando ci siamo salvati in abbondante anticipo in A con due punte che non avevano 40 anni in due, Bojinov e Vucinic. Tutti scarsi, erano! Da oggi mi rivolgerò solo ai tifosi veri, a quelli che riconoscono i nostri sacrifici, quelli che sanno che stiamo facendo il massimo”.

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