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Serie B sconvolta, quasi fuori CESENA e AVELLINO. Lugaresi: "ho fallito, mi ammazzo"

Corsa ad eliminazione nel campionato cadetto: due società quasi fuori

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CESENA - A meno di "miracoli" improvvisi è finita la storia lunga quasi 80 anni di calcio a Cesena. I bianconeri non saranno ai nastri di partenza del campionato di B a cui parteciperà il Lecce.

L'Agenzia delle Entrate ha rifiutato il piano di ristrutturazione dei debiti proposto dal Presidente Giorgio Lugaresi, nipote del "mitico" Edmeo, che in una lettera straziante ai tifosi ha minacciato il suicidio, sommerso da 32 milioni di Euro di cartelle esattoriali.

"Quando leggerete la mia lettera sarò morto, non essere riuscito a salvare il Cesena è una sconfitta insopportabile", ha scritto Lugaresi: "lascerò tante persone senza lavoro, ho rovinato la mia famiglia, tutti i miei beni saranno messi all'asta, non ha senso vivere". Parole drammatiche, che mettono in risalto la gravità della situazione: allo stato attuale è praticamente impossibile pensare all'iscrizione al campionato dei romagnoli che appena tre anni fa erano in Serie A.

Per una squadra che non si iscriverà al campionato, il Cesena, un'altra si iscrive ma addirittura non sa se sarà in grado di onorare gli impegni sino a fine stagione. E' l'Avellino del Presidente Walter Taccone che ha annunciato di voler iscrivere i biancoverdi al campionato cadetto ma di non avere le risorse per finire la stagione. "Non posso mettere a rischio la mia salute e il mio patrimonio familiare", ha spiegato, "farò questo gesto con il cuore, non voglio essere ringraziato, ma dopo aver iscritto la squadra in B non ho la possibilità di finire il campionato. Se non subentrerà qualcuno l'Avellino lascerà a stagione in corso".

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