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DE PICCIOTTO SHOCK al "Corriere della Sera": "volevo unire Bari e Lecce, mi hanno zittito in mezzo secondo..."

Confidenze importanti dell'azionista del Lecce al 35% su quelle che sarebbero state alcune tra le sue idee imprenditoriali sul futuro del calcio

LECCE - Interessante approfondimento del Corriere della Sera: il primo quotidiano italiano ha intervistato l'azionista del Lecce René De Picciotto. E ne sono uscite affermazioni interessanti... Le abbiamo riassunte per i nostri lettori.

Decisione - "Non avevo mai investito nel calcio. Per mie attività lavoravo con Banca Generali, dove Corrado Liguori per tre mesi ha continuato a chiedermi di investire nel Lecce. Alla fine ho ceduto, rilevando il 15% del club per 750mila Euro. Poi ho raddoppiato la partecipazione al 30%, poi ulteriormente al 35%. Il mio investimento complessivo è salito a 6 milioni di Euro".

Ruolo - "Mi permetto solo a mettere capitali e quando necessario dare consigli. L'anno scorso è stata mia l'idea di mettere sul piatto un extra budget nonostante fossimo stati appena promossi in B. Con 19 squadre soltanto ho capito che sarebbe stata possibile la Serie A".

Squadra regionale tramontata - "Avevo avuto un'altra intuizione per me geniale. Con il Bari non iscritto in B fare la squadra della Puglia, che si sarebbe chiamata come tutto un territorio da Bari a Lecce e che avrebbe potuto giocare a Bari, centrale rispetto alla regione tutta. Sia a Lecce che a Bari tutti i miei interlocutori mi hanno zittito in mezzo secondo".

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