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L'AGENTE DI CHIRICO', VELENO SUL LECCE: "hanno ceduto a minacce da Codice Penale"

Ecco la nota del Procuratore del calciatore che rende ancora più torbida questa vicenda

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LECCE - A poche ore dall'uscita di scena dal gruppo giallorosso di Mino Chiricò il suo Procuratore, Kael Grimaldi, con una nota ufficiale spara a zero sui vertici della società giallorossa, accusando tutti di aver piegato la testa davanti a minacce da Codice Penale. Ecco il testo della invettiva di Grimaldi (NELLA FOTO SOPRA A DESTRA, ACCANTO A CHIRICO', NEL GIORNO DELLA FIRMA AL CESENA, QUALCHE MESE FA).

Parla l'agente di Chiricò - "Sono sbalordito e disgustato. Dopo aver appreso che il Presidente Sticchi Damiani e la sua famiglia sono stati fatti oggetto di minacce per aver fatto giocare il mio assistito nella gara Lecce-Salernitana oggi apprendiamo che il calciatore è fuori rosa proprio per preservare l'incolumità dei componenti della società. Rammento che il calciatore è venuto a Lecce su espressa richiesta della società. Nel corso della trattativa era stato garantito che non ci sarebbero stati problemi ambientali al nuovo inserimento di Chiricò nella squadra: tutti dal Presidente al DS Meluso al tecnico Liverani erano strafelici di avere Chiricò in gruppo. La società ha dato retta ad atteggiamenti da Codice Penale da condannare assolutamente e che un principe del foro come Sticchi Damiani non avrebbe dovuto assecondare".

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