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3 DUBBI ENORMI SULLA SERIE A. Eccoli. Il via agli allenamenti non è un ritorno al calcio giocato

Il nostro approfondimento assolutamente da non perdere. Spazio anche ai vostri commenti

ROMA - A fatica il calcio prova a ripartire, almeno con gli allenamenti in gruppo dal 18 maggio. Lo hanno comunicato con una nota congiunta il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e quello della Salute Roberto Speranza.

Restano alcuni nodi: abbiamo provato a semplificarli qui per i nostri lettori.

Nel testo del comunicato congiunto dei due ministri è palese il nuovo "rimbalzo" di responsabilità sulla FIGC, a cui il protocollo sanitario è stato rimandato per la seconda volta per un ennesimo aggiornamento (LEGGI SOTTO A FINE ARTICOLO LA NOTA DEI DUE MINISTRI).

Problematico da sciogliere è l'altro nodo, più importante, quello della ripresa dell'attività agonistica vera e propria, della competizione.

Sarà demandata alla responsabilità dei medici sociali di ogni squadra la certificazione della buona salute di ogni tesserato, le squadre dovranno restare in assoluta quarantena, ogni positivo fermerà l'intera squadra e (se c'è stata una gara di campionato) anche gli avversari di quel turno. Una specie di gara a eliminazione diretta. Ma non è tutto.

Come fare a pensare che i medici sociali e i loro staff possano prendersi la responsabilità di rassicurare le autorità sulla salute dei tesserati della loro squadra davanti a un virus così volatile?

Quel che vorebbe il Governo e la sua task-force di scienziati è una presa in carico della salute di tutte le squadre da parte di ogni singola area sanitaria e dunque dei suoi medici. Quanti sono pronti a una responsabilità così grande, visto che il virus può "camminare" in tanti altri modi e dunque nessuno può essere certo di lasciare l'epidemia fuori dal ritiro-bunker?

Sono tute domande che ci poniamo e che poniamo ai nostri lettori con la consueta voglia di approfondire, andare a fondo nelle cose. A noi questo via libera alla ripresa non sembra tanto un via libera, praticamente... Ecco invece il comunicato "nudo e crudo" dei ministri Spadafora e Speranza, dopo il quale a nostro avviso un po' ingenuamente il calcio si è sentito più vicino al ritorno in campo.

Via agli allenamenti di gruppo, la nota dei ministri Spadafora e Speranza - "Il parere richiesto dal Governo sul protocollo presentato dalla FIGC è stato espresso dal Comitato Tecnico Scientifico e conferma la linea della prudenza sinora seguita dai ministeri competenti. Le indicazioni del Comitato, da considerarsi stringenti e vincolanti, saranno trasmesse alla FIGC per i doverosi adeguamenti del protocollo in modo da consentire la ripresa in sicurezza degli allenamenti di squadra a partire dal 18 maggio".

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