Editoriali

L'EDITORIALE. Lecce, piedi per terra. Queste vittorie "BALNEARI" non le trovi ai play off. Lì la sabbia inizia a scottare...

Il nostro punto tecnico e tattico dopo la vittoria di ieri con il Taranto

LECCE - Non vogliamo deludere gli ottimisti, lo siamo anche noi, ma non ci viene voglia di esaltarci dopo le ultime tre "prodigiose" vittorie del Lecce, praticamente "balneari".

Davanti a un Taranto di una pochezza senza confini e che non ha dimostrato neanche l'anima di chi vuole salvarsi, i giallorossi vincono con il "pilota automatico", ma siamo ben lontani dagli impegni probanti che ci attenderanno ai play off e lontanissimi dalle domeniche da leoni mancati con Francavilla, Matera e Foggia. Ecco, poniamoci questo obiettivo, piuttosto che sperticare lodi nelle interviste del dopo-partita: poniamoci l'obiettivo di fare di queste ultime tre gare il cliché del Lecce del futuro, che dei leoni da Lecce-Fondi o Lecce-Taranto probabilmente non se ne avvertiva il bisogno di classifica.

Peccato, i rossoneri di Stroppa hanno fatto un cammino prodigioso, è vero, ma anche il campionato del Lecce è stato così, "quasi" eccezionale quanto ai foggiani. E' il "quasi"..., il problema, quel poco che è mancato per dare un senso a questo finale di campionato, in cui ci auguriamo che Padalino possa dare forma e sostanza al progetto societario, lanciando qualche giovane che potrebbe fare 1, 2, 3 presenze o spezzoni per collocarsi nel calcio che conta. Monaco, Mengoli, Muci, noi li vogliamo in campo, anche se per carità non abbiamo nessun potere tecnico, ma solo quello di fare opinione. Ma vi assicuriamo che è un'opinione letta, molto letta. Dunque occhio a scartarla come un'idea balzana.

Anche perchè, il mister non lo sottovaluti, eventuali scelte in questa direzione potrebbero anche riavvicinare del tutto la sua posizione a quella di una parte "moderata" della tifoseria, che già ieri ha affievolito il suo dissenso verso l'influenzato tecnico foggiano, acciaccato dai decimi di febbre ma sempre oggetto di una contestazione spietata dalla Curva Nord.

Lì la linea non cambierà: qualunque sia il cammino del Lecce la Nord oramai ha emesso sentenza di Cassazione, non torna indietro. Ma qualche operazione-simpatia di Padalino potrebbe almeno aiutarlo a trovare consensi generalizzati, poichè non basterà sempre ritornare a "sparare" a tutto volume la musica dello stadio, per coprire i cori della Nord...

Della gara con il Taranto ci portiamo dietro la ritrovata strada del gol degli attaccanti. Torromino, in particolare, era a secco su azione dalla trasferta di andata in casa del Fondi, se si esclude il rigore conquistato e trasformato in casa sempre con i laziali due settimane addietro, ben un girone intero dopo. Anche Doumbia non segnava da 40 giorni, dall'acuto di Reggio Calabria del 18 febbraio.

E visto e considerato che gli attaccanti vivono soprattutto di "momenti", felici o infelici, la fiducia in zona-gol delle punte in questo finale di campionato potrebbe essere un punto a favore di Padalino.

Sempre che ci mettiamo tutti in testa che l'ombrellone e la sdraio piantati ieri nella metà campo del Taranto difficilmente potranno stare comodi comodi agli spareggi. La sabbia sarà bollente...

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