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Su SoloLecce.it. LE PAGELLE POCO SERIE. Non prendetele sul serio

Tornano le nostre "freddure" sulla prestazione dei giallorossi: da non perdere

LECCE - Anche per questo turno di campionato ecco le pagelle poco serie di SoloLecce.it. Da non perdere, ma anche da prendere non troppo sul serio…, mi raccomando!

GABRIEL - Tutto un pomeriggio a compilare quei maledetti moduli per il “Reddito di Cittadinanza”. Disoccupato. Questa volta non ha bisogno neanche di deliziarci con le sue celebri giocate con i piedi. VOTO 6.

GENDREY - Scelta giusta, l'avevamo auspicata pur non avendo le doti tattiche e la profondità del pensiero calcistico di Baroni. Rispetto a Calabresi è un terzino di maggiore spinta, il suo utilizzo di fatto serve a limitare anche il raggio d'azione del suo avversario nerazzurro Beruatto. Che torna a casa col mal di testa. VOTO 7.

CALABRESI - Entra per rafforzare gli ormeggi e difendere il prezioso vantaggio. Finisce per perdere un paio di palloni di troppo. VOTO 5.5.

DERMAKU - Perfetto. Semplicemente perfetto. Si mette tutti i centimetri di Torregrossa nel taschino, si accende una sigaretta e si mette all'ombra di un ulivo a goderselo schiattare. VOTO 7.5.

TUIA - Staffetta forzata con Dermaku a cui non riesce atleticamente ancora di sostenere novanta minuti pieni e intensi. Combina un paio di guai nel contenimento di Lucca, fortunatamente senza grandi conseguenze. VOTO 5.5.

LUCIONI - Fa una partita gigantesca, da capitano vero. Chiude tutto, ovunque, si porta per mano i suoi ragazzi spendendo parole a destra e a manca, è praticamente nel vivo di ogni azione, ne senti la presenza. Anche nelle azioni offensive, come in occasione del gol alla Paolo Rossi a Spagna 1982, piatto al volo in area piccola. Da bomber vero. E' il giorno perfetto e il migliore in campo è lui. VOTO 8.

GALLO - Un'altra prestazione convincente, con due cross pericolosissimi, tanta corsa e moltissima generosità. E' diventato importante. Siamo contenti per lui, ci mette impegno consapevole di dover crescere. VOTO 7.

BLIN - Catalizzatore di palloni, magnete, calamita. E' diventato insostituibile. Trova sempre corridoi perfetti per far girare palloni che prima ha “ripulito” per farli diventare da “sporchi” a brillanti. E' la “lavatrice” del Lecce. VOTO 8.

BJORKENGREN - Pochi minuti per confermarsi ordinato. Poche giocate, tutte semplici. VOTO 6.

HJULMAND - Re della foresta. Dominatore. Il Genoa pretende 20 milioni per tale Rovella. Lui quanti ne vale? Stiamo molto attenti, occhi aperti. Top player. VOTO 8.

GARGIULO - Lo mettono due volte solo davanti alla porta e lui non riesce neppure a stoppare il pallone in maniera decente. Anche nel primo tempo gli cade un occasione d'oro addosso dopo una fortunosa traversa di Strefezza ma lui tocca il pallone di petto fuori. Non è il periodo del suo massimo splendore… VOTO 5.5.

FARAGO' - Entra e segna un gol alla Tabanelli in Lecce-Brescia: anche quella fu una rete Serie A… VOTO 7.

STREFEZZA - Anche senza segnare si può essere fondamentali. Lui lo è con tantissima corsa, strappi e scatti. Serve una tonnellata di assist a tutti i suoi compagni, che non li sfruttano. VOTO 7.5.

LISTKOWSKI - Entra e corre tanto, per farsi notare e perchè era un po' finito fuori dai radar dopo un paio di bocciature di fila. Serve a Faragò l'assist che mette in banca i sogni di gloria del Lecce. VOTO 6.5.

CODA - L'attaccante che sognerebbe ogni allenatore, quello che partecipa al gioco, quello che distribuisce palloni, quello che sa fare 9 (nove!) assist puliti stagionali. Tutti in piedi: giocatore totale. VOTO 7.5.

DI MARIANO - Partita di sudore e lotta e lui non si tira indietro. Geograficamente fondamentale anche senza stare al top della forma: intanto sai che c'è e che se gli butti il pallone ti farà salire la squadra, ti guadagnerà metri, ti porterà il baricentro in risalita. Unico. VOTO 7.

BARONI - Partita preparata alla perfezione. Nel periodo peggiore del Lecce, dopo una serie di quattro pareggi nel girone di ritorno, avevamo scritto in una sua pagella che è e resta l'uomo giusto per questo Lecce e per questi ragazzi. Ne restiamo convinti. E' pronto ad entrare nel club della storia giallorossa, dopo Fascetti, il suo maestro Mazzone, Bolchi, Sonetti e pochi altri. La Serie A è roba e merito suo. VOTO 8.

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