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Il lupo dorme, l'Andria ride e passa. Lecce, amaro risveglio

Esordio choc per la formazione di Asta davanti a 10mila tifosi

07.09.2015 15:34

LECCE - Una sconfitta senza attenuanti. Il Lecce si arrende alla Fidelis Andria nel debutto in campionato, iniziando così nel peggiore dei modi la stagione della riscossa.

Doccia gelata - C'erano tutti i presupposti, per inziare la stagione con il botto. Una squadra attrezzata per recitare un ruolo da protagonista, un tecnico motivatissimo, i 10mila del "Via del Mare" pronti a spingere la squadra con una grande carica di entusiasmo. Ed invece è arrivata una grossa delsuione. Già dopo 6 minuti è arrivata la doccia gelata, con il gol di Onescu che ha sorpreso Benassi da pochi passi, alla fine di una manovra andriese in cui il Lecce la palla non l'ha vista mai. Al 27' il raddoppio di Grandolfo, lasciato inspiegabilmente solo al centro dell'area giallorossa. Il Lecce del 1° tempo? Non pervenuto. La reazione si è concretizzata con qualche azione rabbiosa, ma confusa. Di vere occasioni solo una mischia con una conclusione a lato di Camisa e una botta di Surraco dai venti metri, deviata in angolo dal portiere andriese. Amen.

L'illusione - L'ingresso di Carrozza ad inizio ripresa sembra dare una marcia in più ai giallorossi, che passano al 4-2-4. Proprio dal piede dell'esterno gallipolino parte il cross per il gol di Moscardelli, quello del momentaneo 1-2. Sembra l'inizio della riscossa, ma il Lecce non riesce a completare la rimonta. Anzi, nel finale arriva anche la beffa del 3° gol ospite, con il cucchiaio di Strambelli festeggiato con il trenino, che scatena una vera e propria rissa sotto la bandierina della Curva Nord.

Analisi - Difficile trovare una chiave di lettura per una sconfitta che per certi versi è inspiegabile. Sulla carta non c'era partita, il divario a favore del Lecce era nettissimo. Ma la squadra ha approcciato male la gara e dunque i calciatori sembrano i maggiori responsabili di questa piccola debacle. Alla società va addebitato un piccolo ritardo nel completare la squadra, dettato dalla difficoltà ad operare nel bel mezzo di un cambio di proprietà, con conseguenti tanti elementi gettati nella mischia da Asta senza la necessaria preparazione tatticaSino a pochi giorni dall'inizio del campionato Asta è stato costretto a lavorare con una rosa incompleta. Un neo pagato a caro prezzo, anche se per fortuna siamo solo all'inizio e c'è tutto il tempo per rimediare. L'importante è che tutti, ma davvero tutti, abbiano imparato la lezione di questa sera.

TABELLINO

LECCE – FIDELIS ANDRIA 1-3

MARCATORI: Onescu (FA) al 6' p.t., Grandolfo (FA) al 27' p.t., Moscardelli (L) al 19' s.t., Strambelli su rigore al 47' s.t.

LECCE (4-3-1-2): Benassi; Lo Bue (dal 35’ s.t. Vécsei), Camisa, Gigli, Liviero; Suciu (dal 1’ s.t. Carrozza), Papini, Pessina (dal 21’ s.t. Lepore); Surraco; Moscardelli, Curiale. (Perucchini, Legittimo, Freddi, Rosafio, Cicerello, Bleve). All. Asta.

FIDELIS ANDRIA (4-3-1-2) Poluzzi; Tartaglia (dal 26’ s.t. Matera), Fissore, Stendardo, Cortellini; Onescu, Bisoli, Piccinni; Strambelli; Morra (dall'8' s.t. Aya), Grandolfo (dal 45' s.t. Cianci). (Cilli, Ferrero, Paterni, Alhassan, Bangoura, Cappellini, Kristo). All. D'Angelo.

ARBITRO: Di Ruberto di Nocera Inferiore.

NOTE: spettatori 10.601, di cui paganti 3.920, abbonati 6.681. Incasso 44.935 Euro. Espulso al 45' s.t. dalla panchina Farina (ViceAllenatore di Asta), per proteste. Ammoniti Cortellini, Surraco, Liviero, Papini, Onescu, Benassi. Angoli 8-4 per il Lecce.

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