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"Gli Ultrà Lecce non sono delinquenti, ma uniti dal tifo". LA SENTENZA E' STORIA GIUDIZIARIA

Ecco le motivazioni della sentenza dello scorso 2 maggio che ha "salvato" dall'associazione a delinquere decine di tifosi giallorossi

LECCE - Gli Ultrà Lecce non sono delinquenti. Lo mette nero su bianco, scritto anche in maniera molto ma molto netta, il giudice Fabrizio Malagnino che ha depositato le motivazioni della sentenza che ha mandato assolti tantissimi Ultrà Lecce lo scorso 2 maggio (CLICCA QUI PER LA NOSTRA ESCLUSIVA APPENA VENNE PRONUNCIATA LA SENTENZA).

Gli Ultrà Lecce sono "un gruppo avente come unico scopo il tifo, è assai problematico ricercarne un vincolo associativo in ambito criminale". Con queste parole per decine di ultras coinvolti nell'inchiesta della Procura di Lecce è venuto meno il pesantissimo vincolo associativo con cui l'accusa cercava di unire con un filo logico e criminale le azioni degli Ultrà Lecce.

Una convinzione del tutto ribaltata dal giudice nella sentenza: "è problematico ipotizzare che l'oggetto sociale del gruppo sia trasfigurato allo scopo di compiere azioni criminose fini a sè stesse, dunque viene meno l'elemento associativo. Manca poi il vincolo del denaro, che non vede passare somme di soldi tra gli associati, manca il filo criminale, c'è solo estemporanee iniziative occasionali o programmate, legate al tifo".

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